Alla scoperta dei luoghi “nascosti” e meravigliosi da scoprire a Napoli: La chiesa di Santa Maria di Caravaggio
Scopriamo un altro luogo nascosto di Napoli: la chiesa di Santa Maria di Caravaggio
Un’altro luogo “nascosto” e meraviglioso da scoprire a Napoli è la chiesa di Santa Maria di Caravaggio. Un vero scrigno barocco che racchiude opere pittoriche ed architettoniche di prestigiosa fattura.
Camminando lungo via Toledo in direzione del MANN, appena oltrepassata piazza Dante, sulla sinistra incontriamo la chiesa di Santa Maria di Caravaggio.
La Chiesa di Santa Maria di Caravaggio si trova in Piazza Dante.
Fu costruita nel 1627 grazie alle donazioni di Felice Pignella ed inzialmente intitolata alla Natività della Vergine. Solo in un secondo momento, invece, la dedica passò alla Madonna di Caravaggio, piccolo paesino in provincia di Bergamo nel quale si registrò un’apparizione nel 1432.
L’edificio venne da subito affidato ai Padri Scolopi e poi, dopo che questi ultimi si insediarono nella Chiesa di San Carlo all’Arena, ai Padri Barnabiti.
La storia del santuario ebbe inizio nel 1627, quando i padri Scolopi abbandonarono la sede della Duchesca per occupare una piccola chiesa dedicata alla Natività di Maria. L’intenzione era quella di fondarvi un istituto per i poveri. Il nuovo nome della chiesa deriva da un’icona che i religiosi portarono con sé: il quadro rappresentava l’apparizione della Vergine ad una giovane fanciulla avvenuta nel 1472 nella cittadina lombarda (la patria di Michelangelo Merisi.)
Il nuovo complesso fu trasformato grazie all’intervento dell’architetto Giovan Battista Nauclerio: i lavori furono completati intorno alla metà del XVIII secolo. Dopo la soppressione degli ordini religiosi in epoca napoleonica, i Padri Barnabiti subentrarono nella struttura, che tuttora la gestiscono.
Il convento ha avuto l’onore di ospitare due benemerite istituzioni nel XIX secolo: la Società Napoletana di Storia Patria e l’Istituto Principe di Napoli per i giovani non vedenti, fondato da Domenico Martuscelli.
Uno scrigno barocco: La chiesa di Santa Maria di Caravaggio
Appena oltrepassata la soglia della chiesa, il visitatore si troverà immediatamente coinvolto dalla scenografia dell’interno, di rara e spettacolare bellezza! Infatti la pianta centrale della chiesa di Santa Maria di Caravaggio ricorda quella del celebre Pantheon di Roma ed anticipa le soluzioni della borbonica Basilica di San Francesco di Paola in piazza del Plebiscito.
Molti sono gli artisti che si possono ammirare nella chiesa di Santa Maria di Caravaggio.
Nelle tre cappelle di destra troviamo tre meravigliose opere d’arte. Francesco Solimena, ad esempio, nella prima cappella a destra, con uno splendido dipinto raffigurante la Morte di San Giuseppe. Nella seconda una commuovente Madonna della Provvidenza del XVIII secolo. Ed infine , nell’ultima cappella, ammiriamo La Deposizione della Croce di Domenico Antonio Vaccaro.
Sull’altare maggiore vi è collocato un dipinto di Gaetano Gigante, il capostipite della celebre famiglia di pittori partenopei, che realizzò nel 1806 la commovente pala d’altare rappresentante la Natività della Vergine.
Ma la chiesa offre anche due attrattive di “carattere prettamente spirituale”: il corpo di San Francesco Saverio Bianchi, l’Apostolo di Napoli. Il Santo traslato dalla chiesa di San Giuseppe a Pontecorvo, è conservato sotto l’altare della prima cappella a sinistra. La caratteristica seconda cappella a destra, “la cappella St. Mary’s”, durante la seconda guerra mondiale fu meta dei “pellegrinaggi” delle soldatesche anglo-americane.
Dal 1971, invece, la struttura venne utilizzata dalla Circoscrizione Avvocata-Montecalvario-San Giuseppe-Porto, periodo in cui la chiesa veniva utilizzata come succursale dal Conservatorio di San Pietro a Majella.
Oggi questa chiesa è frequentata da molti fedeli del posto ma è sconosciuta agli occhi del passante. Invece rappresenta un vero gioiello di Napoli , posizionata in una delle piazze più antiche, offre la possibilità di ammirare opere veramente prestigiose. Scopriamo queste opere arricchiamo le nostre anime di pura bellezza.