Alla scoperta dei luoghi “nascosti” e meravigliosi da scoprire a Napoli : la chiesa di Santa Maria delle anime del Purgatorio ad Arco
Scopriamo un altro luogo nascosto e meraviglioso a Napoli : la chiesa di Santa Maria delle anime del Purgatorio ad Arco
Un’altro luogo “nascosto” da visitare a Napoli è la chiesa di Santa Maria delle anime del purgatorio ad Arco. A Napoli ci sono chiese a ogni angolo, come se i partenopei avessero davvero un rapporto speciale con le divinità. Tra tutte spicca la chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, detta de’ ’e cape ’e morte, famosa per la venerazione dei resti anonimi e per la scultura in ottone a forma di teschio davanti all’ingresso.
Riconoscere la chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco è semplice per via del teschio di ottone con ossa incrociate che spicca davanti all’ingresso. Si tratta della scultura di un teschio proprio come quello dei pirati che attira l’attenzione di turisti e passanti e che rimanda ai resti umani venerati dai napoletani e conservati nell’ipogeo, la parte sotterranea della chiesa.
Le anime “pezzentelle” nel culto napoletano
Il soprannome della chiesa delle capuzzelle o de’ ’e cape ’e morte rimanda al culto delle anime pezzentelle praticato a Napoli, un vero e proprio scambio di favori con le anime purganti. In cambio di preghiere per aiutare l’anima di un defunto anonimi ad arrivare in Paradiso, il napoletano attende la realizzazione dei suoi desideri o i numeri vincenti del Lotto.
Il culto delle anime, inizialmente promosso dalla Chiesa cattolica per raccogliere offerte, prevedeva che i vivi dovessero sovvenzionare Messe e preghiere in suffragio dei defunti per farli arrivare in Paradiso. La dottrina cattolica prevede infatti l’esistenza del Purgatorio, una sorta di terra di nessuno in cui possono trovarsi i defunti.
I napoletani presero la pratica di pregare per far arrivare i propri cari in Paradiso molto seriamente, ma iniziarono anche a occuparsi delle anime dei morti anonimi. Non per carità e spirito cristiano, bensì per farsi restituire il favore dall’anima purgante una volta giunta in Paradiso. Secondo il folklore popolare le capuzzelle, ovvero i teschi anonimi, possono comunicare con il loro benefattore attraverso i sogni segnalando i numeri vincenti del lotto.
Tuttavia l’intraprendenza dei fedeli partenopei non venne particolarmente apprezzata. Dopo averlo tollerato per secoli per guadagnare sulle offerte dei fedeli, la Chiesa cattolica vietò ufficialmente il culto delle anime pezzentelle nel 1969.
Un’altra versione lega il culto delle capuzzelle alla pietas, ovvero alla pietà verso le anime del Purgatorio. La tradizione pare si sia sviluppata in seguito all’epidemia di peste del Seicento, con buona parte della popolazione seppellita in aree comuni sotto le chiese.
La storia della Chiesa di Santa Maria Delle anime del purgatorio ad Arco
Se il culto napoletano de’ ’e cape ’e morte ti ha incuriosito, la chiesa Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco è parte di un complesso che comprende la chiesa, un’area sotterranea chiamata ipogeo e una zona museale. Il nome “ad Arco” nell’Opera Pia e nella chiesa non è un’aggiunta architettonica, ma deriva da una torre romana che si trovava lungo la strada della chiesa, con un arco sotto cui passavano persone e mezzi.
La struttura è nata per volere dell’Opera Pia Purgatorio ad Arco che nel Seicento, il secolo della peste, aveva lo scopo di prendersi cura delle anime finite in Purgatorio. L’occuparsi delle anime dei defunti prevedeva anche fornire un adeguato luogo di sepoltura per i poveri, scopo per cui venne costruita la chiesa.
Il progetto di Giovanni Cola di Franco e di Giovan Giacomo Di Conforto prevedeva un livello superiore e uno inferiore, con stili differenti. La parte superiore, riccamente decorata secondo lo stile del barocco napoletano, rappresenta il mondo dei vivi. L’ipogeo il mondo dei morti con il Purgatorio. Il museo, situato nella sacrestia e nell’oratorio dietro l’abside, ospita invece una serie di paramenti e oggetti liturgici utilizzati tra il Seicento e l’Ottocento.
L’interno della chiesa di Santa Maria
Tutte le decorazioni interne e esterne della chiesa, teschio di ottone all’ingresso compreso, sono pensate per ricordare ai fedeli di pregare per far raggiungere il Paradiso alle anime purganti. Per questo motivo i dipinti come il Transito di San Giuseppe di Andrea Vaccaro, la Morte o Estasi di Sant’Alessio di Luca Giordano, la Madonna delle anime purganti di Massimo Stanzione e la scultura del Teschio alato di Dioniso Lazzari presentano il tema del Purgatorio. Persino la facciata esterna presenta motivi decorativi di ossa e teschi che richiamano il mondo dei morti.
L’ipogea della chiesa ad arco del purgatorio
L’ipogeo, il livello sotterraneo della chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, rappresenta il Purgatorio. Per visitarlo devi scendere una serie di gradini che partono dal pavimento della chiesa. Lo stile dell’ipogeo è volutamente spoglio, per segnare visivamente il passaggio dal mondo dei vivi a quello dei morti.
Al centro della stanza principale del livello sotterraneo della chiesa si trova solo una tomba anonima circondata da catene nere chiuse da una decorazione a forma di teschio. Da lì parte un corridoio laterale che porta alla “terra santa”, nome dato ai luoghi di sepoltura all’interno delle chiese.
Proprio la “terra santa” è il luogo in cui vengono venerati i resti umani anonimi per il culto delle anime pezzentelle. Tra questi spicca il cranio di Lucia, un’anima purgante che secondo il folclore popolare è capace di intercedere per le spose e gli innamorati. Una “capuzzella” molto venerata in passato e ancora “agghindata a nozze”, con veli e merletti.
Il museo di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco
Il museo della chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco si trova dietro l’abside, nello spazio dedicato alla sacrestia e all’Oratorio dell’Immacolata. Nel museo sono esposti principalmente oggetti liturgici, paramenti, argenteria, manoscritti, libri e dipinti databili tra il Seicento e l’Ottocento.
Anche in questo caso vale la pena visitare questo luogo di culto ricco di leggende , di misteri ma soprattutto di arte.