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Alla scoperta dei luoghi nascosti e meravigliosi da scoprire a Napoli : la chiesa di san Nicola alla Carità

Scopriamo un altro luogo nascosto a Napoli: la chiesa di San Nicola alla Carità

Un altro luogo nascosto da scoprire a Napoli è la chiesa di San Nicola alla Carità. Nel cuore di Napoli, dove via Roma confluisce nella Pignasecca, il mercato, la frenesia quotidiana. Uno degli angoli storici si apre maestoso, la Chiesa di San Nicola alla Carità nell’omonima piazza. Ospita uno dei presepi più belli e antichi della storia di Napoli.

Fu fondata nel 1647, grazie a una donazione di un nobile dell’epoca. Realizzata su un progetto di Onofrio Antonio Gisolfi, la costruzione si interruppe a causa della peste che colpì la città nel 1656, per essere poi conclusa nel 1682 da Cosimo Fanzago. Nel Settecento la facciata venne rifatta da Salvatore Gandolfo, seguendo un progetto di modernizzazione di Francesco Solimena.

Ogni anno, durante il periodo natalizio, si possono ammirare al suo interno storici presepi napoletani. La pianta è a croce latina, con tre navate e cappelle laterali. La navata centrale è caratterizzata da una serie di affreschi di Francesco Solimena raffiguranti la Vita di San Nicola, Virtù e Apostoli (1696). Sull’entrata e dietro l’altare maggiore, i due grandi dipinti di di Paolo De Matteis che ritraggono San Nicola. La cupola conserva invece tracce di affreschi del De Mura.

L’interno dalla chiesa di San Nicola alla Carità

La chiesa di San Nicola alla Carità, in stile barocco, ha una forma a croce latina a tre navate con cappelle laterali. La navata centrale è decorata con affreschi di Francesco Solimena che raffigurano scene di vita di San Nicola e degli apostoli.

Interno chiesa San Nicola alla Carità. Napoli

Dello stesso artista si possono ammirare i dipinti Predicazione di San Giovanni e Predicazione di San Paolo risalenti alla fine del 1600, opere che raffigurano la Madonna col Bambino e San Francesco d’Assisi, e moltissimi altri. Anche per la facciata iniziò i lavori lo stesso Solimena, ma venne terminata solo dopo la sua morte nel 1776.

Un altro artista che lavorò molto in questa chiesa fu Paolo De Matteis, che affrescò la volta, i quadri laterali dell’abside, oltre al famoso San Nicola che libera un energumeno sul portone di ingresso per allontanare il demonio e la tela che raffigura la morte dello stesso santo.

Affresco della volta. Paolo De Matteis. Chiesa San Nicola alla Carità. NAPOLI

L’affresco che spicca centrale nella cupola che mostra il Paradiso è invece opera di Francesco De Mura, allievo prediletto di Solimena, che dipinse anche i transetti laterali con la sua versione della Visitazione e della Natività. Inoltre raffigurò San Michele e San Raffaele.

Tra le sculture si possono notare gli angeli di marmo di Paolo Persico e il busto in bronzo di San Nicola di Bartolomeo Granucci.

Il presepe dell’antica tradizione napoletana

Il maestoso presepe poliscenico conservato nell’ex ipogeo della chiesa di San Nicola alla Carità – come riporta il sito ufficiale della parrocchia – è frutto di una consolidata tradizione artigianale napoletana della arte presepiale. Esso è costituito da una imponente raccolta di pastori semoventi, con opere di plastificatori napoletani del XVIII e XIX sec.,nonché da una nutrita varietà di suppellettili, finimenti, animali, ortaggi e frutta, terraglia e vasellame.

Presepe del XVIII sec.
Chiesa di San Nicola alla Carità. Napoli

L’impostazione del presepe, conforme allo spirito della congregazione, appare evidente nella suddivisione in sei scene, relative ai momenti più salienti della vita di Cristo: l’annunciazione, la visita a Santa Elisabetta, la nascita, la fuga in Egitto, il Battesimo di Gesù, l’ultima Cena, la Morte e la Resurrezione di Gesù. Accanto a esse, vi sono due scene di vita napoletana del XVIII secolo, con pastori mirabilmente abbigliati con costumi e ornamenti tipici dell’epoca. Gioia e delizia dei bambini. Vi sono delle cartelle che spiegano il significato simbolico delle diverse figure del presepe, varie leggende sul Natale e infine “un pò di sorriso” con delle vignette del Arch. Del Vaglio, pubblicate in un apposito libretto dal giornale “Il Mattino” di Napoli

Un luogo nascosto e meraviglioso dove la storia si fonde con l’arte. Immergiamoci in questi luoghi ricchi di leggende e di bellezza per poter arricchire non solo la nostra cultura ma anche la nostra anima.

 

Marianna Caprio

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