Chi ha diritto all’assegno di inclusione e al supporto formazione
Chi ha diritto all’assegno di inclusione e al supporto formazione, le nuove norme del governo
Le nuove norme del governo su chi ha diritto all’assegno di inclusione e al supporto formazione e lavoro, dopo l’addio al Rdc. Il 31 luglio scorso migliaia di famiglie hanno ricevuto l’sms da parte dell’inps in cui si avvisava della fine dell’erogazione del Reddito di cittadinanza. Questo messaggio ha scatenato preoccupazioni e cortei in tutte le città da parte degli ex percettori di reddito, i quali si sono visti dall’oggi al domani, interrompere la riscossione di un sostegno economico, che in molti casi aiutava le famiglie più povere ad andare avanti.
Il malcontento ha generato a Napoli vere e proprie guerriglie e due giorni fa nel corso della manifestazione che é partita da Porta Capuana diretta poi verso il centro della città, erano presenti anche le Forze dell’ordine in tenuta anti sommossa. “Noi questa guerra la combatteremo fino in fondo, é una guerra alla povertà!” “Noi vogliamo la dignità! Il Governo ci ha tolto la dignità!” “Questo Governo é a favore degli imprenditori e degli industriali, quindi é di parte. E’ a favore solo dei ricchi” solo alcune delle illazioni urlate dai manifestanti nel corso del corteo.
Entro la fine del 2023, secondo le stime del governo Meloni, saranno 250mila le famiglie che non percepiranno più il Reddito di cittadinanza. Continueranno a riceverlo fino alla fine dell’anno in corso, le famiglie composte da almeno una persona over 60, con figli minorenni o con una persona diversamente abile. (NapoliToday)
La risposta del Governo Meloni
Come risponde il Governo Meloni alla sospensione dell’erogazione del servizio? Con l’assegno di inclusione e un supporto alla formazione mirata al lavoro tramite i Centri per l’impiego. Questa soluzione non sembra essere gradita a molti che intervistati dai giornalisti nel corso delle manifestazioni, non sono mai stati chiamati dai Centri per l’impiego.
Chi ha diritto all’assegno di inclusione e al supporto formazione e lavoro?
L’assegno di inclusione lo potrà percepire chi ha un Isee che non supera i 9.360 euro e il reddito del nucleo che non sfonda i seimila euro. Questa misura riguarda soltanto i nuclei familiari con all’interno almeno una persona over 60, una persona diversamente abile di cui prendersi cura o figli minorenni a carico. L’importo del sostegno economico è fino a seimila euro l’anno, cioè 500 al mese, più un contributo per l’affitto (per le locazioni regolari) di 3.360 euro l’anno, vale a dire 280 al mese. Se il nucleo familiare è costituito da tutte persone almeno 67enni o disabili gravi, l’importo mensile è di 630 euro (7.560 l’anno), più 150 euro di contributo d’affitto (1.800 l’anno), per un totale massimo di 780 euro. In ogni caso, il beneficio economico non può essere inferiore a 480 euro all’anno. È erogato mensilmente per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi e può essere rinnovato, previa sospensione di un mese, per ulteriori 12 mesi. Allo scadere dei periodi di rinnovo è sempre prevista la sospensione di un mese.
Il nuovo contributo potrà essere riscosso attraverso una carta elettronica detta “carta di inclusione” con la quale oltre al soddisfacimento delle esigenze previste per la carta acquisti potranno essere eseguiti prelievi di contante entro un limite mensile di 100 euro per un singolo individuo, moltiplicato per la scala di equivalenza, e potrà essere eseguito un bonifico mensile in favore del locatore indicato nel contratto di locazione. L’assegno di inclusione è richiesto con modalità telematiche all’Inps, che lo riconosce previa verifica del possesso dei requisiti e delle condizioni richieste. La richiesta può essere presentata, altresì, presso i patronati e i centri di assistenza fiscale (Caf), previa stipula di una convenzione con l’Inps.
Supporto formazione e lavoro
La seconda forma di assistenza prevista dal governo è il supporto formazione e lavoro, destinato a chi ha reddito Isee inferiore a seimila euro; chi ha un’età compresa tra i 18 e i 59 anni; chi non ha in famiglia disabili, minori o ultrasessantenni. In questo caso, però, le persone coinvolte dovranno partecipare ad attività di formazione obbligatorie: si tratta infatti di una sorta di rimborso spese e non di un sussidio vero e proprio come il reddito. L’importo massimo è di 350 euro al mese per 12 mesi, non più rinnovabili. Il servizio sarà attivo a partire dal primo settembre 2023.
Sul sito del Ministero del lavoro e delle politiche sociali si legge che, nelle misure del Supporto rientrano anche il servizio civile universale ed i progetti utili alla collettività in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni, da svolgere presso il comune di residenza, compatibilmente con le altre attività del beneficiario. Lo svolgimento di tali attività è a titolo gratuito, non è assimilabile a una prestazione di lavoro subordinato o parasubordinato e non comporta comunque l’instaurazione di un rapporto di pubblico impiego con le amministrazioni pubbliche (art. 6, comma 5 bis del Decreto Lavoro).
L’interessato chiede di accedere al Supporto per la formazione e il lavoro con le modalità telematiche previste per l’Assegno di inclusione e con la sottoscrizione, mediante la piattaforma del Sistema informativo per l’inclusione sociale lavorativa (SIISL), del patto di attivazione digitale in cui il beneficiario si impegna a presentarsi alla convocazione del servizio per il lavoro competente per la stipula del patto di servizio. All’esito dell’accettazione della richiesta da parte di INPS e della sottoscrizione del patto di attivazione digitale, il richiedente è convocato presso il servizio per il lavoro competente, per la stipula del patto di servizio personalizzato, dopo la sottoscrizione del patto di attivazione digitale.
SIISL: come iscriversi al Sistema informativo inclusione sociale e lavorativa
L’articolo 5 del Decreto Lavoro (DL 48/2023), che dispone la riforma del Reddito di Cittadinanza sostituito dall’Assegno di Inclusione e dal Supporto per la formazione e il lavoro, istituisce il Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL), ossia la nuova piattaforma volta a favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro in Italia nell’ambito dei programmi che prevedono anche un sostegno economico.
Il portale faciliterà anche la comunicazione tra Regioni, Comuni, Agenzie per il lavoro e Ministeri, grazie alla condivisione delle banche dati. Il SIISL punta a sostenere l’autonomia nella ricerca di lavoro e il potenziamento delle competenze dei suoi utenti. In particolare, è destinato ai beneficiari del nuovo “Assegno di Inclusione“, che dal 1° gennaio 2024 sostituirà il RdC.
Ai soggetti occupabili ammessi al nuovo Assegno ed a quelli esclusi per mancanza dei requisiti familiari, è rivolta una seconda misura, di natura personale: il Supporto per la formazione e il lavoro, attivo dal 1° settembre 2023. (PMI)