Il fascino del libro- Monica Acito: La giusta ricerca della felicità
Il fascino del libro- La consueta rubrica di recensione sui libri più letti ed interessanti del momento
Ottimo romanzo d’esordio quello di Monica Acito dal titolo “Uvaspina” uscito a febbraio ed edito dalla Bompiani. Acito cresciuta in Cilento dopo la maturità classica si è trasferita a Napoli e qui si è laureata in , “Filologia Moderna” alla Federico II. Nel 2021 ha vinto il premio Calvino per la narrativa breve. Adesso oltre a scrivere romanzi insegna anche materie umanistiche alle scuole superiori. Ritornando al libro suddetto Uvaspina è la storia del “femminiello” nato sensibile e fragile, con una voglia sotto l’occhio sinistro che lo denomina e con una situazione familiare a dir poco complicata. Infatti Uvaspina ha un rapporto molto difficile e ambiguo con la sorella Minuccia, che è capace di grande atrocità nei suoi confronti, ma è anche quella che ne comprendi i sogni e le ambizioni. Nel racconto sono personaggi molto particolari anche i genitori. Il padre notaio si vergogna enormemente di Uvaspina. La madre invece è capace di pensare più al proprio fascino ormai perduto che alle buone sorti della famiglia, fingendo di morire ogni volta che il figlio esce di casa. Punto focale dell’intero romanzo è l’incontro di Uvaspina con il pescatore Antonio, descritto con gli occhi di colori diversi e con un grande amore per i libri. Rapporto destinato ad essere nel contempo assolutamente innocente, ma anche bersagliato dallo scherno e dalla discriminazione della gente. Tutta la vicenda si snoda in una Napoli particolarmente viscerale e assolutamente poetica, che si protende verso il mare per mitigare in parte le sue pene. Libro decisamente scritto bene dove vengono messi in risalto i complessi e controversi sentimenti del genere umano. Sentimenti che hanno un’unica aspirazione finale e cioè quella della giusta ricerca della felicità, che alberga nel cuore di ognuno di noi. Consigliato a tutti coloro che prediligono il romanzo sentimentale coadiuvato da una città come Napoli straordinariamente afflitta e malinconica.