Gli artisti napoletani ed il Sindaco Manfredi si mobilitano per il Metropolitan
Dopo la triste notizia della chiusura del cinema Metropolitan , sito in via Chiaia, Napoli, gli artisti napoletani, il Sindaco Manfredi ed i napoletani si mobilitano per evitare la chiusura del multisala più grande della città. Settanta anni di grandi prime , di cinema, di teatro non possono essere cancellati così. Ormai la notizia si è diffusa e molti artisti napoletani, con appelli accorati, fanno sentire la loro voce.
In primis Peppe Barra, artista napoletano di spessore, legatissimo alle sue radici e alla sua città. Un artista che non ha mai smesso di diffondere l’antica cultura napoletana, esibendosi in tantissimi teatri con poesie, canzoni e commedie napoletane. L’appello dell’artista: “Io sono cresciuto con questo cinema, ho tanti ricordi e da piccolo abitavo vicino e lo raggiungevo a piedi, se chiudesse la città perderebbe molto”
Come per molti altri napoletani, il cinema Metropolitan è per Peppe Barra un luogo del cuore: “E non solo perché l’ho frequentato sin da quando ero bambino – dice l’attore e cantante napoletano, cresciuto a vico Vasto a Chiaia, a pochi passi da quella che un tempo è stata la sala più grande d’Italia con 3.200 posti – ma per quello che questo storico cine-teatro ha rappresentato per la città.
Il palco del Metropolitan ha scritto la storia culturale della città: ad esempio, con uno degli ultimi spettacoli del trio “La Smorfia” di Massimo Troisi, Lello Arena ed Enzo Decaro: “Diciannove recite di “Così è ( se vi piace)” con biglietti al prezzo popolare di tremila lire e i bagarini che vendevano un posto anche a 70 mila lire – ricorda Arena – Scegliemmo il Metropolitan, tremila posti, perché era un gioiello della nostra città”.
Biagio Izzo, attore comico napoletano, al Tg 3 di oggi 02 marzo 2023 ha dichiarato :” E’ sempre una pugnalata al cuore quando un cinema o un teatro chiude. Purtroppo tanti fattori hanno contribuito alla crisi di questo settore: la pandemia, il carovita, le troppe spese e la mancanza del pubblico nelle sale”
Il vincolo d’uso potrebbe salvare il Metropolitan
Gianluca Daniele, segretario generale Slc Cgil Napoli e Campania, dopo le notizie relative alla chiusura del cinema Metropolitan ha dichiarato: “La decisione di chiudere il cinema Metropolitan per far posto all’ennesimo centro commerciale conferma la crisi del settore, come più volte denunciato. Rappresenta una grave perdita per la cultura della nostra città. Credo che il sindaco Manfredi debba intervenire al più presto per provare ad individuare una soluzione che scongiuri questa possibilità».
Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della circoscrizione Vomero, impegnato da lustri nella riscoperta e nella valorizzazione delle tradizioni e della cultura presenti sulla collina della Città, già in passato, aveva richiesto una procedura simile per salvare il cinema-teatro Acacia. Ha rilasciato queste dichiarazioni: ” Se si vuole davvero salvare il cinema Metropolitan dal rischio che possa essere trasformato in un centro commerciale o in un garage o comunque perdere la sua veste originaria di cinema, c’è solo una strada da seguire: vincolarne la destinazione d’uso, in base alla norme dettate al riguardo dal Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, il codice dei beni culturali e del paesaggio, emanato ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137 “.
” In pratica – puntualizza Capodanno -, sulla scorta del dettato dell’art. 14 del decreto legislativo citato il procedimento per la dichiarazione dell’interesse culturale viene avviato dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Napoli e Provincia, “anche su motivata richiesta della regione e di ogni altro ente territoriale interessato, dandone comunicazione al proprietario, possessore o detentore a qualsiasi titolo della cosa che ne forma oggetto”. Dopo la comunicazione non è più possibile modificare la destinazione d’uso del bene interessato, in attesa delle necessarie verifiche e della dichiarazione d’interesse culturale. C’è solo la possibilità di un ricorso disciplinato dalle stesse norme “.
Anche una petizione per impedire la chiusura del Metropolitan
Lo stesso Capodanno ha anche lanciato una petizione online, indirizzata al ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, al presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca e al sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Ciascuno di essi, nell’ambito delle rispettive competenze, dovrà mettere in campo tutte le iniziative opportune e necessarie per scongiurare il rischio la scomparsa del cinema Metropolitan.
” Una procedura, quella del vincolo di destinazione d’uso – ricorda Capodanno -, che, per analoghi motivi, a Napoli fu già adottata alla fine dell’anno 2014 per salvare un altro teatro cittadino, il teatro Trianon”. Anche in quella circostanza si temeva che l’antico teatro partenopeo, sito nel centro del capoluogo partenopeo, potesse essere trasformato in un supermercato o in una sala bingo. I social, i comitati, le associazioni ed i cittadini lanciarono l’appello “Salviamo il Trianon!”. Appello al quale partecipò anche un apposito gruppo fondato da Capodanno su Facebook con circa 2.500 iscritti. Così si avviò la procedura per il vincolo di destinazione d’uso che bloccò ogni possibilità di trasformazione .
“A mio avviso – aggiunge Capodanno -, il cinema Metropolitan è in possesso dei requisiti affinché ne venga dichiarata la sussistenza dell’interesse culturale . Infatti è importante per le sue caratteristiche e per la sua storia. Avendo peraltro superato i 70 anni di vita, dal momento che vide la luce nel lontano 1948. Inoltre il progetto progetto della struttura è dell’architetta Stefania Filo Speziale. Lei, che viene ricordata, tra l’altro, come la prima donna che, nel 1932, si laureò in architettura a Napoli”.
La risposta del Sindaco Manfredi
Il Sindaco Manfredi infatti è intervenuto convocando un tavolo con i gestori del multiplex di via Chiaia e con banca Intesa Sanpaolo, proprietaria dei locali. Sono invitati al vertice anche atri rappresentanti delle istituzioni coinvolti nella questione. “Si tratta di una situazione piuttosto complessa. Bisogna affrontare il tema del passaggio di proprietà di cave ed ex rifugi utilizzati durante la guerra, donati nel 2015 dal Demanio al Comune. Su di essi ci sono stati procedimenti e sentenze della Corte dei conti. “Spiega il coordinatore delle politiche culturali Sergio Locoratolo che si occupa del caso.
Si spera che con gli appelli, la petizione e l’intervento delle istituzioni si possa salvare questo pezzo del cuore di Napoli. Quì la cultura e la storia regnano da settanta anni. Abbiamo visto sparire troppi luoghi storici della città, non possiamo perdere anche il Metropolitan.
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