Napoli: la moglie di Biden ordina 19 pizze e se le fa portare alla base Nato
La moglie di Biden ordina 19 pizze e se le fa portare in aereo alla base Nato
Napoli, la moglie di Biden ordina 19 pizze: dieci margherite e nove pizze alla diavola con salame prelevate all’aeroporto di Napoli. La First Lady ha pensato ad una cena tutta napoletana prima di ripartire per Washington. Secondo quanto riportato su Cronache della Campania le pizze sono arrivate il 26 febbraio sera, nella base della marina americana. L’aereo presidenziale è atterrato per uno scalo tecnico alle 21.45 il volo che portava la first lady degli Usa Jill Biden, in sorvolo dall’Italia e di ritorno dalla sua visita in Kenya. A preparare le pizze é stato Enzo Coccia titolare di uno storico locale di Napoli che le ha portate in persona alla base alle 21.30. L’aereo è atterrato, ha caricato le pizze ed è subito dopo decollato.
La pizza napoletana patrimonio dell’Unesco
Secondo quanto riportato sul sito dell’Unesco, l’arte tradizionale del pizzaiolo napoletano” è stata riconosciuta come parte del patrimonio culturale dell’umanità. Trasmesso di generazione in generazione e continuamente ricreato, in grado di fornire alla comunità un senso di identità e continuità e di promuovere il rispetto per la diversità culturale e la creatività umana, secondo i criteri previsti dalla Convenzione Unesco del 2003. Si tratta di una pratica culinaria che comprende varie fasi, tra le quali la preparazione dell’impasto, un movimento rotatorio fatto dal pizzaiolo e la cottura nel forno a legna.
L’Arte è nata a Napoli, dove vivono e lavorano circa 3000 pizzaioli, suddivisi in tre categorie in base all’esperienza e alle capacità. Ogni anno l’Accademia dei Pizzaioli Napoletani organizza corsi sulla storia, gli strumenti e la tecnica del’arte con lo scopo di assicurarne la sopravvivenza, ma gli apprendisti possono fare pratica anche nelle loro case, dove l’arte è ampiamente diffusa.
Il riconoscimento dell’UNESCO porta la pizza, cibo tra i più amati e consumati al mondo, nell’Olimpo della cucina nazionale e internazionale e identifica l’arte del pizzaiolo napoletano come espressione di una cultura che si manifesta in modo unico, perché la manualità del pizzaiolo non ha eguali e fa sì che questa produzione alimentare possa essere percepita come marchio di italianità nel mondo.
“L’Arte tradizionale del pizzaiolo napoletano” rappresenta l’ottavo riconoscimento italiano nella lista del Patrimonio Immateriale dell’UNESCO ed è la terza iscrizione nazionale nell’ambito della tradizione enogastronomica, (dopo la “Dieta Mediterranea”, bene transnazionale iscritto nel 2013, e “La vite ad alberello di Pantelleria” iscritta nel 2014).
Per ulteriori approfondimenti è possibile visitare il sito del Patrimonio Immateriale dell’UNESCO.