Emanuela Orlandi, si riapre il caso con nuove prove e nuove indagini
Emanuela Orlandi, si riapre il caso con nuove prove e nuove indagini da parte della Magistratura vaticana
A distanza di 40 anni dalla sua scomparsa, si riapre il caso Emanuela Orlandi con nuove prove e nuove indagini. La magistratura vaticana ha deciso di seguire nuove piste, anche in virtù delle nuove prove che sono emerse sulla sua scomparsa. Il caso Manuela Orlandi ha scosso la Santa Sede e le sue massime istituzioni, in un percorso giudiziario e investigativo che ha sfiorato ipotesi inquietanti di ogni tipo. Fu archiviato dal GIP nell’ottobre del 2015, su richiesta della Procura e per mancanza di prove consistenti.
La decisione di riaprire le indagini è stata del promotore della giustizia vaticana Alessandro Diddi, insieme alla Gendarmeria. L’obiettivo degli inquirenti è quello di scandagliare di nuovo tutti i fascicoli, i documenti, le segnalazioni, le informative, le testimonianze. Un lavoro a 360 gradi per non lasciare nulla di intentato e mettere definitivamente la parola fine al caso. Questo quanto riportato su RaiNews.
La dichiarazione di Pietro Orlandi fratello di Emanuela
“La famiglia non era a conoscenza della riapertura delle indagini” – commenta l’avvocato Laura Sgrò – “Noi ne siamo all’oscuro, lo apprendiamo dagli organi di stampa ma certo è da un anno che attendevamo di essere ascoltati”. Il fratello di Emanuela, Pietro Orlandi commenta: “Leggo in modo molto positivo la notizia che il Vaticano abbia deciso di indagare sulla scomparsa di mia sorella. Voglio andarci con i piedi di piombo ma il fatto che l’autorità vaticana abbia aperto un’indagine è per me una bella notizia. Non vedo l’ora di essere convocato dai magistrati assieme al legale della famiglia. Confido in una collaborazione tra lo Stato italiano e il Vaticano perché si arrivi finalmente alla soluzione del caso. La verità c’è, sta da qualche parte e molte persone in Vaticano la conoscono. Ne sono convinto. Ci sono situazioni che volutamente non sono mai state approfondite”.
Cos’è accaduto quel pomeriggio del 22 giugno 1983
Su Wikipedia si legge che Emanuela uscì di casa alle 16:00 circa per recarsi alle lezioni di musica in piazza Sant’Apollinare. La lezione di flauto si svolgeva dalle 17:00 alle 18:00 e quella di canto corale dalle 18:00 alle 19:00. Uscita dalla lezione di canto 10 minuti prima del tempo, Emanuela telefonò da una cabina alla sorella maggiore Federica, dicendole che un uomo l’aveva fermata proponendole un lavoro di volantinaggio per la Avon Cosmetics, retribuito con la somma di 375.000 lire (equivalenti a circa 193 €), da svolgersi durante una sfilata di moda nell’atelier delle Sorelle Fontana che si sarebbe tenuta dopo pochi giorni; la sorella le sconsigliò di accettare la proposta e le suggerì di tornare a casa per parlarne con la madre.
Le circostanze in cui è avvenuta la scomparsa di Emanuela
Secondo le ipotesi investigative, la ragazza avrebbe incontrato il rappresentante della Avon prima di arrivare a lezione di flauto. Dopo la telefonata alla sorella, Emanuela aspettò l’uscita delle altre compagne dal corso di canto e insieme a due di esse raggiunse la fermata dell’autobus in Corso Rinascimento. A detta delle due ragazze, Emanuela alluse alla proposta di lavoro ricevuta e, da loro messa in guardia, disse che avrebbe chiesto prima il permesso ai genitori. Intorno alle 19:30 le compagne salirono su due autobus diversi dirette a casa, mentre Emanuela non salì sull’autobus perché troppo affollato, dicendo che avrebbe atteso quello successivo. Da quel momento si persero le tracce della ragazza, che non tornò più a casa. Secondo un’altra versione una delle compagne salite sull’autobus vide Emanuela conversare con una donna dai capelli ricci, che non fu mai identificata.
Le ipotesi sull’eventuale decesso di Emanuela
Una fonte anonima nel 2005 avrebbe fatto rivelazioni circa il decesso della ragazza forse in seguito a un “incontro conviviale” tenutosi nei pressi del Gianicolo. L’incontro si sarebbe tenuto nella residenza di un alto prelato o comunque di una persona vicina agli ambienti vaticani, e che il suo cadavere sarebbe stato probabilmente occultato nelle vicinanze. Ora si riparte daccapo, per l’ultima volta si riaprono i fascicoli e si seguono nuove piste con la speranza di trovare le reali prove e di riuscire a chiudere il caso.