Farmacie prese d’assalto, mancano i farmaci anche quelli salvavita

Influenza e covid insieme. Farmacie prese d’assalto, mancano i farmaci anche quelli salvavita

Come previsto dagli esperti, aumentano i casi di influenza e covid, le Farmacie sono state prese d’assalto e mancano i farmaci anche quelli salvavita. Il veloce diffondersi di casi influenzali e l’aumento del covid stanno viaggiando insieme e stanno mandando il tilt il settore sanitario. Sono in carenza tutti i farmaci antipiretici, antinfiammatori e antibiotici. Ma la maggior preoccupazione va alla mancanza dei farmaci salvavita che stanno iniziando a scarseggiare un pò ovunque. La causa non è soltanto l’incremento di influenza e covid ma ci sono anche problemi produttivi. Gli esperti ci dicono che nel periodo natalizio avremo il picco dei casi e quindi dobbiamo prepararci a questa forte ondata epidemica.

Cerchiamo di capire quali sono le cause della carenza dei farmaci

E’ stata intervistata (come da Policy and Procurement) la Dottoressa Patrizia Nardulli Direttore Farmacia IRCCS Istituto Tumori Giovanni Paolo II sito a Bari.

Nella sua esperienza, quali problematiche sono correlate alla carenza dei farmaci e quali misure potrebbero essere utili per contrastare questo fenomeno?

“La carenza dei farmaci è una problematica molto sentita: negli ultimi anni stiamo assistendo al verificarsi di queste criticità con una certa frequenza e sta diventando una questione davvero complessa che rischia di mettere a repentaglio la continuità terapeutica in un numero sempre maggiore di pazienti. La stessa AIFA ha predisposto una lista di farmaci carenti sul territorio nazionale che aggiorna costantemente.

Diverse sono le cause che possono determinare la carenza di un farmaco: a volte il problema può essere ricondotto ad una criticità di approvvigionamento della materia prima (magari proprio in caso di prodotti ad estrazione naturale), altre volte invece possono entrare in gioco motivazioni economiche e di mercato.

In ogni caso la carenza di farmaci rappresenta per la farmacia ospedaliera un problema gestionale enorme, che comporta un aggravio di lavoro notevole; il nostro obiettivo è quello di cercare in ogni modo di superare questa criticità per evitare ai pazienti l’interruzione del trattamento. Ancora più drammatico è quando la mancanza di farmaci riguarda, come è capitato anche di recente nella mia esperienza, medicinali oncologici.

Per aggirare questo ostacolo è necessario mettere in atto misure diverse a seconda del motivo che ha generato la carenza: quando è possibile, se il problema è solo di carattere nazionale, si ricorre all’importazione dall’estero, che comunque allunga i tempi di approvvigionamento e i costi.”

E’ stato chiesto inoltre, come si potrebbero arginare queste difficoltà

“Oltre alle difficoltà di reperimento della materia prima, possono essere anche provvedimenti a carattere regolatorio a causare il mancato approvvigionamento. Anche su questo aspetto AIFA potrebbe sicuramente svolgere un ruolo importante, ad esempio, con una diversa negoziazione del prezzo.

A mio parere, la parola che potrebbe risolvere la questione è “pianificazione”. Bisognerebbe cercare un collegamento con le aziende produttrici di questi farmaci, per pianificarne produzione, immissione in commercio e costo.

Per quanto riguarda invece l’esempio del bevacizumab citato in precedenza, in quel caso sicuramente un meccanismo di gara diverso ci avrebbe aiutato. Per i farmaci biotecnologici la normativa prevede che, laddove siano presenti sul mercato più di 3 prodotti a base del medesimo principio attivo, si possa effettuare una procedura con Accordo Quadro. Prevedendo un’aggiudicazione a più fornitori: in un caso di rottura di stock, sarebbe stato più semplice ottenere l’approvvigionamento dalle altre aziende aggiudicatarie. In questo modo si evitava di procedere ad una nuova gara e conseguente contrattualizzazione, con il pericolo di non riuscire a garantire la regolarità dei cicli di chemioterapia ai pazienti oncologici.

Inoltre, un tempo, quando ogni ospedale effettuava le gare di acquisto singolarmente, in caso di carenza di farmaci si poteva ricorrere ai prestiti tra aziende sanitarie. Da quando le gare si svolgono a livello multiregionale, questo non è più possibile perché l’aggiudicatario unico è uguale per tutti e tutti vanno in carenza contemporaneamente.

La carenza di farmaci è un rischio per la salute dei pazienti. Mi piacerebbe che, per affrontare questo tema, le Farmacie Ospedaliere fossero più coinvolte per creare delle linee guida e cercare di elaborare soluzioni possibili. Anche SIFO, come Società Italiana di Farmacia Ospedaliera, si è attivata in questo senso e ha realizzato il portale DruGhost per affiancare i suoi soci nella difficile gestione della problematica.”

 

 

 

 

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