Campi Flegrei news: oggi in Consiglio dei Ministri il decreto

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Campi Flegrei news: oggi in Consiglio dei Ministri si prepara il decreto che include il piano di esodo

Campi Flegrei news: oggi in Consiglio dei Ministri si prepara il decreto che include il piano di esodo e la messa in sicurezza degli edifici. Secondo quanto riportato su Rai News il decreto legge sui Campi Flegrei dovrebbe contenere un piano d’esodo della popolazione in caso di bradisismo grave, demandato alla Protezione civile, e un altro piano per valutare la vulnerabilità degli edifici, per capire su quali strutture intervenire.

Ci saranno anche facilitazioni per l’assunzione di personale tecnico nei Comuni nel decreto sul bradisismo che il governo si accinge a varare. Lo si apprende dal prefetto di Napoli, Claudio Palomba, al termine della riunione che si è svolta in serata. “Il ministro Nello Musumeci sarà a Napoli nei prossimi giorni per descrivere bene le misure del decreto”. Al termine della lunga riunione con le istituzioni in Prefettura sulla situazione a Pozzuoli e nelle altre zone più a rischio, il prefetto ha garantito che “c’è massima attenzione, si tratta di un lavoro intenso che stiamo facendo anche con la Regione e la Protezione Civile nazionale“.

Messa in sicurezza degli edifici

Si stanno valutando anche i fondi per finanziare il potenziamento delle strutture considerate vulnerabili e la messa in sicurezza di quelle già esistenti, inoltre un piano che includa la comunicazione anche nelle scuole. Si stima che servono almeno 200 milioni di euro per iniziare.

Ieri nuovo sciame sismico avvertite nuove scosse sia nella zona rossa che a Napoli. La dichiarazione del sindaco Manfredi: “In questa fase dobbiamo fare distinzione tra due tematiche connesse tra loro che hanno impatto diverso: le crisi bradisismiche che stiamo vivendo in questi giorni allarmando la popolazione, sono crisi che rappresentano una conseguenza dell’attività che avviene in profondità magmatica ma non rappresenta un precursore di una fantomatica eruzione. Nei casi delle ultime crisi bradisismiche, le scosse si sono arrestate senza conseguenze estreme”. 

“Il tema richiede grande attenzione ma non deve farci dimenticare che questi territori hanno convissuto da sempre con il bradisismo. Queste crisi bradisismiche si sono ripetute negli anni, pensiamo a quella degli anni ’80 e hanno evidenziato tante criticità”. “Attenzione ma lì si convive da sempre con il bradisismo” 

Il parere del noto geologo Mario Tozzi sulla situazione attuale dei Campi Flegrei

Su Capital é stata pubblicata un’intervista al noto geologo Mario Tozzi per capire qual’è la situazione attuale dei Campi Flegrei.

Il supervulcano dei Campi Flegrei ha sempre mostrato segni di attività intermittente, caratterizzata da episodi di bradisismo (sollevamento o abbassamento del suolo) e da terremoti. Nelle ultime settimane questa attività si è intensificata e, nella città di Pozzuoli e nell’area metropolitana di Napoli, gli abitanti sono preoccupati. Con il geologo Mario Tozzi cerchiamo di capire cosa sta succedendo.

Le scosse sono dovute alla sollecitazione della crosta terrestre. Nel caso specifico, alla spinta dal basso di qualcosa che preme. Che questa cosa che prema sia tutto il convoglio di fluidi idrotermali, cioè caldi, liquidi e gassosi alla testa del magma che si trova in profondità, oppure che sia magma stesso che spinge, non lo sappiamo. La differenza fra le due ipotesi è importante. Finora abbiamo assegnato questo sollevamento costante alla pressione dei fluidi. Se è quello, ha luogo il bradisismo, che è un fenomeno che conosciamo da duemila anni e che può rientrare nei fattori normali. Se è il magma che spinge, allora vuol dire che si riattiva il nostro supervulcano. Non abbiamo indizi che si tratti di questa seconda ipotesi adesso, ma in questo caso si andrebbe verso l’eruzione. Nel caso dei Campi Flegrei, avendo sempre registrato eruzioni catastrofiche nel passato – pensiamo a quella di 15.000 anni fa che ha generato tutti i materiali da costruzione con cui è costruita la città di Napoli – proviamo a immaginare il tipo di evento… Allora lì ci sarebbe da temere.”

La cosa più importante è ricordarsi che il supervulcano dei Campi Flegrei è un insieme di vulcani attivi e dobbiamo trattarli come tali, sono una trentina. Ce ne siamo però dimenticati: in uno ci abbiamo messo un ospedale, in uno l’ippodromo di Agnano, in un altro una città come Pozzuoli. Abbiamo fatto finta di niente. Un solo cratere dei Campi Flegrei è tale ed è quello degli Astroni. C’è anche la solfatara che però per metà ospita un campeggio e ha tutte case intorno. Siamo seduti su una serie di ordigni nucleari e, invece di starli a guardare, quello che facciamo è metterci sopra infrastrutture, il vero punto è questo.

Il magma si trova a circa 6 km di profondità o anche di più. Ma quello che governa le eruzioni non è mai il magma, è sempre il gas. Quei convogli si mettono in moto abbastanza facilmente. Sei km, 10 o 12 al massimo cambiano relativamente, non sappiamo ancora a cosa attribuire il movimento e non è facile da dire, ci sono tanti parametri che si tengono in considerazione: i terremoti, il rigonfiamento del suolo, il calore delle fumarole, la loro composizione, le sorgenti. Quello dei Campi Flegrei è uno dei vulcani più osservati al mondo, dunque siamo sicuri che non ci sfugge niente.”

 

 

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